L’Egitto è segnato da un territorio che per la quasi totalità, si parla del 95% della superficie, è composta da deserto; il restante 5% è rappresentato dalla striscia verde e fertile che si sviluppa sulle sponde del Nilo e del suo delta, questo fiume attraversa in longitudine l’Egitto permettendo così di avere una striscia lussureggiante in mezzo al deserto.
Indice contenuto
Geografia
Le regioni naturali dell’Egitto sono:
- Valle del Nilo ed il suo Delta,
- dal Deserto Orientale,
- dal Deserto Occidentale
- e dalla penisola del Sinai,
per un totale di 1.001.450 km2.
Le quattro regioni citate rappresentano zone geograficamente diverse del Paese. La regione della Valle del Nilo e Delta è quella che fornisce la fonte di vita primaria per l’Egitto. Il Nilo viaggia per 850Km lungo tutto il territorio egiziano, attraversando il paese fino al Mediterraneo in cui le sue acque formano un ampio Delta che ha una larghezza dai 5 ai 20 km; questa fonte di acqua ha permesso l’agricoltura lungo le sue sponde sin dall’antichità. Proprio lungo questo tratto si possono ritrovare i più importanti siti archeologici che rappresentano la storia millenaria di questo paese.
La zona del Deserto Orientale è quella che si trova ad oriente del Delta del Nilo, per una superficie di 222000 km2, la sua estensione arriva ad Est al Mar Rosso ed al Golfo di Suez; la sua conformazione è quella di un altopiano sabbioso che si protrae fino alle Colline del Mar Rosso. Questa regione ha alcune precipitazioni che risultano però insufficienti, la popolazione che la abita è stanziata, in maggior numero, lungo la costa, nei villaggi e nelle città presenti; il resto della popolazione è costituita da nomadi che vivono grazie al commercio e alla pastorizia.
La regione del Deserto Occidentale si estende in senso orizzontale dalla Valle del Nilo alla Libia e in senso verticale dal Sudan al Mediterraneo per circa 700.000 km2. Questa zona è segnata dal territorio desertico, scarse precipitazioni e rare fonti d’acqua consentono l’agricoltura solo in aree specifiche, come le depressioni nella zona centrale e settentrionale, in cui vi sono delle oasi che permettono la coltivazione di legumi, cereali e datteri.
L’altra area geografica dell’Egitto è rappresentata dalla Penisola del Sinai, territorio egiziano che fa parte a tutti gli effetti del continente asiatico, una zona di 61.000 km2. Il territorio meridionale della penisola, quello che si affaccia sul Mar Rosso, vede i rilievi più alti del territorio egiziano, in particolare con il Monte Caterina (2.637 m).
Clima
Il clima dell’Egitto è caratterizzato dal Sahara, infatti, nella fascia meridionale del paese è molto caldo e secco, andando verso nord il clima diventa via via migliore fino ad arrivare alle coste del Mediterraneo che possono giovare della sua influenza con un clima temperato.
Le temperature invernali raramente scendono sotto i 9°C, in estate si raggiungono tranquillamente i 43-45°C in media, nelle zone del deserto si possono toccare i 50°, mentre lungo le coste mediterranee il clima viene “rinfrescato” dalle brezze marine che permettono di resistere meglio alle elevate temperature.
La pioggia è scarsa, soprattutto nelle zone sahariane in cui l’acqua può non scendere per interi mesi. Lungo le coste del Mediterraneo le precipitazioni sono leggermente maggiori e questo consente ai nomadi che vivono in quest’area di allevare ovini, caprini e dromedari. Il territorio nella zone restanti è formato da tavolati che arrivano fino all’altezza di 1.934 m.
Storia
La storia dell’Egitto si divide in diversi periodi storici che si snodano in circa tre millenni:
- il Periodo dei Due Regni
- il Regno Antico
- il Regno Medio
- il Nuovo Regno
- il Periodo della Decadenza
Il Periodo dei Due Regni
L’Egitto da sempre era stato abitato da cacciatori nomadi ma, durante il neolitico si stabiliscono lungo il Nilo agricoltori che iniziano a coltivare la terra e costruiscono le prime opere idrauliche, case di canne e fango, villaggi in zone più alte per proteggersi dalle inondazioni e per lasciare alle coltivazioni il suolo più fertile. Le necessità organizzative, religiose e politiche portarono alla creazione di due regni: l’Alto Egitto e il Basso Egitto, rispettivamente a sud e a nord della regione. I due regni furono unificati con Narmer nel 3000 a.C. circa, re dell’Alto Egitto, fu il primo paese antico ad essere governato da un solo sovrano: il Faraone.
Il Regno Antico (3000 – 2200 a.C. circa)
Rappresenta uno dei momenti più floridi dell’Egitto con un periodo di pace e splendore, le cui capitali furono due: Thinis nell’Alto Egitto e poi Menfi nel Basso Egitto. Tra i faraoni più famosi si ricordano Cheope, Chefren e Micerino: costruttori delle piramidi che portano il loro nome e la Sfinge. A livello militare il territorio fu espanso a sud fino alla Nubia, a nord-est fino alla penisola del Sinai, ad ovest si fermarono i libici. Vennero creati dei funzionari (nomi) che controllavano le province anche se nel tempo di fatto divennero i veri e propri proprietari di queste terre, indebolendo il potere centrale.
Il Regno Medio (2000 – 1600 a.C. circa)
Tebe (oggi Luxor) diviene capitale dell’Egitto, città dei faraoni che governano in questo periodo, questa godeva di una posizione più centrale rispetto a Menfi. I faraoni tebani conquistarono la Nubia, la Palestina e obbligarono la Fenicia a versare tributi periodici per conservare la sua indipendenza, oltre ad avviare delle incursioni fino alle coste della Somalia per reperire l’incenso indispensabile per le funzioni religiose. Tutto questo portò ad ampliare i rapporti commerciali con Creta.
Il periodo florido dell’Egitto finisce intorno al 1680 a.C. quando venne invaso dai popoli asiaci, gli Hyksos (= re pastori), che riuscirono nella loro impresa grazie alla loro superiorità bellica data dall’uso dei cavalli e dei carri da guerra, la regione del delta fu nelle loro mani per circa un secolo.
Il Nuovo Regno (1600 – 1100 a.C. circa)
Gli Hyksos portarono il mal contento negli egiziani che si procurarono le loro armi e impararono ad usarle per poi iniziare la “guerra di liberazione” partita da Tebe dove la dinastia egiziana era rimasta al potere con il pagamento di tributi agli Hyksos. L’Egitto venne riunificato e cominciò un periodo di grande splendore testimoniato dalla costruzione a Luxor e a Karnac di templi e palazzi. La politica dei faraoni fu di tipo imperialistica, i confini si espansero verso sud fino all’Etiopia e a nord-est fino all’Eufrate. Tutto ciò garantì un forte afflusso di ricchezze verso le casse dei faraoni.
L’Egitto voleva conquistare la Siria per avere una via di accesso verso la ricca Mesopotamia, ma dovette scontrarsi con gli Ittiti, popolo dell’Asia Minore, il cui culmine fu la battaglia che si svolse vicino a Kadesh (1296 a.C.) sul fiume Oronte in cui nessuno dei due popoli uscì vincitore, il trattato di pace tra Ittiti ed Egiziani si ebbe circa 15 anni dopo e fu il primo della storia: Hattusilis, re ittita, e Ramses II, re degli egizi, sottoscrissero un “patto di non aggressione” e si impegnarono ad aiutarsi contro eventuali nemici comuni.
Il periodo della decadenza
Il grande periodo di splendore dell’Egitto giungeva al termine, gli egiziani dovevano contrastare le continue incursioni dei popoli del mare (1230 – 1165 a.C. circa), genti che partendo probabilmente dal Mar Nero si erano riversati prima nell’Egeo e poi in Asia Minore, Fenicia e Palestina andando a premere i confini orientali dell’Egitto. Si riesce a mantenere l’indipendenza del paese, ma lo sforzo della guerra, le somme per mantenere la burocrazia potente e corrotta, la mancanza di faraoni energici finiscono per segnare la fine dell’Egitto, proprio in questo periodo viene registrato nei suoi territori il primo sciopero storicamente documentato.
Nel 671 a.C. l’Egitto cade nelle mani degli Assiri, sotto la guida del re Assurbanipal, conquistarono Menfi e distrussero Tebe. Psammetico, principe di Sais, venne investito a governare il paese e fu succeduto da suo figlio Neko; questo periodo, chiamato sitico, diede una breve prosperità.
L’Egitto, a causa delle lotte interne, subisce l’invasione dei persiani guidati da Cambise (525) diventando una satrapia (provincia) dell’impero persiano. Dopo i persiani l’Egitto passa nelle mani di Alessandro il Macedone e poi ai suoi successori, fino al dominio di Roma.
Cultura
Con circa 83 milioni di abitanti, l’Egitto rappresenta il secondo Stato più popoloso dell’Africa. La maggior parte di loro è di origine araba e viste le caratteristiche morfologiche del luogo, per il 70% vive lungo le rive del Nilo e del suo Delta oltre che nella zona vicino al Canale di Suez; una piccola percentuale di berberi invece vive ancora nelle oasi del deserto secondo tradizione.
L’Egitto,infatti, è un paese ancora molto legato alle tradizioni e alla cultura ormai millenaria che si mostrano vivissimi attraverso le sue attrazioni.
La vista degli straordinari e colossali monumenti dell’Antico Egitto insieme al calore e alla luce del deserto è un’esperienza capace di disorientare e “farti perdere” nel passato.
I musei sono ricchi di reperti archeolgici e manufatti come mosaici, sculture, sarcofaghi e mummie. E’ possibile rivivere il mito dell’antichità attraverso lo spettacolo di luci e suoni presso il Tempio di Philae o ad Abu-Simbel.
Tra i siti archeologici più interessanti da visitare ricordiamo i grandi complessi dei faraoni e le piramidi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO quali l’antica Tebe e la necropoli, Menfi, le aree di Giza e di Dahshu, i monumenti della Nubia ad Abu Simbel e Philae.
Inoltre sono assolutamente da visitare il centro storico del Cairo e la zona di Abu Mina, presso Alessandria, che conserva un antichissimo santuario cristiano risalente al V secolo e il monastero di Santa Caterina, nella regione del Sinai.
Ma si può vivere l’atmosfera egiziana anche assaggiando uno dei piatti tipici egiziani, sorseggiando un tè o fumando il narghilè mentre si osservano strade vecchie di secoli, oppure tuffarsi nel caos dei vecchi bazar egiziani, dove fare acquisti contrattando sul prezzo come da tradizione.
In sostanza, perdersi nelle tradizioni e nella cultura egiziana è facile e piacevolissimo, proprio come andare alla scoperta delle sue meraviglie naturali.
Economia
Dal punto di vista economico l’Egitto non è un Paese ricco perché ancora molto legato all’agricoltura ma con un settore industriale in rapida espansione.
Larghe fette di territorio sono occupate dal deserto o sono sottoposte a rigidi vincoli archeologici o naturali e il governo si sta sforzando di legiferare in materia di sviluppo delle superfici coltivabili, della produzione agricola, degli scambi e dell’industria per poter permettere la crescita del Paese. Le numerose dighe del canale di Assuan fanno parte di queste politiche, tese anche sfruttare al meglio la grande fertilità della valle del Nilo.
Se da una parte si cerca di risolvere i problemi provocati dalla perenne siccità delle aree più interne, dall’altro manovre politiche e commerciali messe in atto a partire dagli anni 80 hanno sempre cercato di valorizzare il settore turistico, grazie al patrimonio storico, culturale e naturale ( come la barriera corallina nel Mar Rosso) presente nel paese.
Si consideri che da solo il settore turistico rappresenta circa l’11% del PIL e luoghi come Sharm el Sheikh, Dahab, Hurghada, Marsa Alam e Marsa Matrouh hanno visto negli anni sorgere numerosi alberghi e villaggi turistici con servizi e caratteristiche internazionali.
La valuta corrente è la lira sterlina egiziana equivalente a circa 0,13€ e l’Euro è facilmente accettato ovunque.
Il periodo migliore per i viaggi in Egitto sono l’autunno e la primavera. In estate le zone ideali verso cui viaggiare sono le coste lungo il Mediterraneo dove la leggera brezza mitiga la calura estiva. L’inverno può essere un alternativa per il viaggio in Egitto, le mete turistiche non sono affollate ed il clima è sostenibile.
Documenti
I documenti necessari per un viaggio in Egitto sono, solo in caso di turismo, la carta d’identità cartacea o elettronica valida per l’espatrio con una validità residua per entrambi di almeno 6 mesi oltre la data di ingresso nel Paese. I documenti devono essere corredati di 2 fotografie in formato tessera al fine di avere il visto di ingresso, tale documento viene fatto dalle autorità di frontiera per permettere l’accesso in Egitto, in sua assenza non sarà possibile entrare nel territorio egiziano.
Un’altra cosa da tenere assolutamente in considerazione è che la carta di identità non viene accettata se è stata prorogata, sia in formato cartaceo che elettronico.
Riguardo i documenti per minori, è importante segnalare che, in ottemperanza a quanto recentemente stabilito dall’Unione Europea, entro il 26 giugno 2012 anche tutti i minori italiani che viaggiano dovranno essere muniti di documento di viaggio individuale (passaporto oppure, qualora gli Stati attraversati ne riconoscano la validità, carta d’identità valida per l’espatrio).
Moneta
La moneta dell’Egitto è la Lira Egiziana, anche se, spesso, vengono accettate anche dollari ed euro.
Una cosa da tenere a mente quando si acquista in Egitto è che bisogna sempre contrattare, su qualsiasi cosa, cercando di arrivare al prezzo reale che secondo voi ha ciò che state comprando.
Telefonia
I telefoni cellulari italiani funzionano abbastanza bene in Egitto, è possibile introdurre il proprio cellulare ad uso personale nel paese senza dover sbrigare particolari formalità, per gli operatori egiziani ci si può affidare alla Vodafone o alla Mobinil oppure alla Etisalat.
Fuso orario
Da ricordare che l’Egitto è un’ora avanti rispetto all’Italia durante l’ora solare, mentre nel periodo dell’ora legale in Italia, non vi sono differenze.
Indirizzi e numeri utili
L’Ambascita di Italia si trova al Cairo, l’indirizzo specifico è:
15, Shara Abdel Rahman Fahmy – Garden City – Cairo
Telefono: 0020-2-27943194/5 – Fax: 0020-2-27940657
email: ambasciata.cairo@esteri.it
sito internet: http://www.ambilcairo.esteri.it/Ambasciata_Ilcairo
Esistono diversi uffici consolari italiani sul territorio egiziano, riportati di seguito:
Unità Tecnica Locale Cooperazione allo Sviluppo dell’Ambasciata d’Italia
1079, Corniche el Nil Str.- Garden City – Cairo
Telefono 0020-2-27958213 / 27956904 / 27920873/4
fax 0020-2-27956904 / 227958213
Cancelleria consolare
24, Shara Al Galaa – Boulac – Cairo
Telefono: 0020-2- 27730110 / 2773010