In questi giorni sto leggendo proprio questo libro, uscito nel 1995, racconta i viaggi dell’autore, Tiziano Terzani, in Asia e verso l’Europa nel 1993 senza mai prendere un aereo perchè un indovino in Cina gli predisse che sarebbe potuto morire. Quella dell’indovino è solo una scusa in realtà, Terzani non è molto superstizioso, ma coglie l’opportunità per poter guardare il mondo in un modo diverso muovendosi solo su terra e mare senza la velocità di cui ci mettono a disposizione gli aerei.
Sto trovando questo libro molto appassionante sotto diversi punti di vista, uno è quello di “guardare” l’Asia in un passato molto vicino a noi eppure così lontano, sembra assurdo, ma ci sono davvero differenze enormi, come l’assenza degli smartphone o di una connessione internet diffusa, i paesi asiatici che si avviavano verso l’occidentalizzazione, il legame ancora forte con l’ex Unione Sovietica e i vari movimenti comunisti.
L’altro punto di vista interessante è la tipologia dello spostamento dell’autore, l’attraversare fisicamente un confine è diverso da entrare in un aereoporto e atterrare in un altro, non si vive il cambiamento effettivo il passaggio da un luogo ad un altro, invece lui nel suo percorso racconta proprio questo attraversamento fisico, le mille richieste burocratiche e le problematiche che deve affrontare per effettuarlo.
Un’altra cosa che mi sta piacendo molto è la descrizione effettiva dei popoli, delle loro tradizioni, le diversità culturali anche all’interno di uno stesso paese fra etnie diverse, in poche parole l’assaporare i popoli che sono l’essenza stessa di un territorio.
Il libro oltre a raccontare questo anno diverso di Terzani racconta anche il suo interessamento con occhio critico verso quelli che si definiscono indovini, vegenti, astrologi, maghi, e chi più ne ha più ne metta. Terzani infatti decide di incontrare in ogni luogo che va il personaggio di questo tipo più in vista e di farsi predire il futuro, inizia un suo viaggio alla scoperta di un aspetto che non aveva mai preso in considerazione prima. Questa analisi che porta avanti è quella di un occidentale scettico che cerca di capire come moltissime persone si affidino a questi “professionisti” per decidere della propria vita. Questo diventa quasi un racconto nel racconto, come una trama parallela al suo racconto.
Il libro non l’ho ancora finito, per il momento mi sta appassionando molto, aggiornerò alla conclusione della lettura ^^
Aggiornamento: libro finito rimango dell’opinione che sia molto bello e lo consiglio vivamente.
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